
Insidioso e degenerativo, il morbo di Alzheimer colpisce ogni anno migliaia di persone. Un nuovo studio apre le porte alla diagnosi precoce
Cos’è l’Alzheimer lo sai anche tu: si tratta di una malattia neurodegenerativa che, nel giro di qualche anno, causa una progressiva perdita delle funzioni cognitive, arrivando a compromettere in modo grave la memoria e il linguaggio.
Generalmente, la diagnosi avviene quando la patologia è già in stato avanzato. Recenti studi, però, suggeriscono che, grazie a complesse analisi di laboratorio, è possibile anticiparla di ben 18 anni, poiché alcuni biomarcatori diventano rintracciabili nell’organismo ben prima che compaiano i sintomi della malattia.
Ovviamente, questo non significa automaticamente che ora sia possibile combattere in modo più efficace questa spaventosa patologia. Questo studio, infatti, ha ora bisogno di essere integrato da ulteriori ricerche, condotte su campioni più ampi e diversificati, ma di sicuro è piuttosto incoraggiante. Anche perché, come indicato dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ad oggi vi sono ben 55 milioni di persone affette da demenza, di cui il 70% soffre proprio del morbo di Alzheimer.

Lo studio cinese
La scoperta della presenza di segnalatori dell’Alzheimer, presenti nell’organismo ben prima dell’apparizione dei sintomi della malattia, è frutto del lavoro di un team di ricerca cinese del Dipartimento di Neurologia dell’ospedale di Xuanwu, in collaborazione con altri istituti del paese.
Qui, fra il 2000 e il 2020, i ricercatori hanno condotto uno studio su migliaia di partecipanti che, a intervalli regolari, sono stati sottoposti a diversi approfondimenti medici, come prelievo del liquido cerebrospinale, scansioni cerebrali e somministrazione di test standardizzati per la valutazione della funzione cognitiva. E i risultati sono stati davvero sorprendenti.
Mettendo a confronti i dati di chi aveva sviluppato la malattia e di chi era rimasto cognitivamente sano, infatti, i ricercatori hanno potuto accertare che diversi biomarcatori iniziano a modificarsi ben prima della comparsa dei sintomi della patologia, permettendone quindi la diagnosi anche in fase molto precoce.
Le fasi dell’Alzheimer

Grazie alla ricerca del team cinese, oggi sappiamo, dunque, che alcuni marcatori si evidenziano ben prima della comparsa dei sintomi. Ecco quali:
- 18 anni prima della diagnosi – aumento nella concentrazione della proteina beta-amiloide 42 nel liquido cerebrospinale
- 14 anni prima della diagnosi – differenza nel rapporto tra beta-amiloide 42 e beta-amiloide 40, due forme di proteine associate alla neurodegenerazione
- 11 anni prima della diagnosi – incremento della proteina tau 181 fosforilata
- 10 anni prima della diagnosi – aumento della proteina tau nel suo complesso
- 9 anni prima della diagnosi – primi danni neuronali
- 8 anni prima della diagnosi – atrofia dell’ippocampo rilevata attraverso risonanze magnetiche
- 6 anni prima della diagnosi – evidente declino cognitivo rilevato attraverso test standardizzati
Insomma, anche se al momento non per tutti è possibile accedere a questo tipo di diagnostica, in futuro questo studio potrebbe servire nell’individuare precocemente l’avanzare della malattia e, soprattutto, nella ricerca di farmaci efficaci per combattere questo morbo.
Sintomi dell’Alzheimer

Purtroppo, questa è solo una ricerca e al momento non vi è alcuna possibilità di potersi affidare ai suoi risultati, che hanno bisogno di ulteriori verifiche e conferme. Nel frattempo, dunque, l’unico modo per diagnosticare per tempo l’Alzheimer ed iniziare tempestivamente una terapia è riconoscerne i segnali:
- Perdita di memoria a breve termine – l’individuo che soffre di Alzheimer, di solito tende a chiedere più volte la stessa informazione e a dimenticare date ed eventi importanti.
- Difficoltà nel completare attività quotidiane – molti pazienti hanno serie difficoltà nel completare una ricetta, guidare verso casa o ricordare le sequenze per portare a termine un compito.
- Confusione di tempi e luoghi – perdere la connessione del tempo e dimenticarsi quando e in che modo si è arrivati in un determinato luogo, sono sintomi tipici dell’Alzheimer.
- Problemi visivi – nel tempo, anche la percezione spaziale viene minata e un individuo con Alzheimer potrebbe passare di fronte ad uno specchio e pensare che la persona riflessa sia qualcun altro.
- Difficoltà nello scrivere e nel parlare – la perdita di memoria può manifestarsi anche nel bel mezzo di una conversazione. Inoltre, spesso compare una notevole difficoltà nel trovare il vocabolo giusto, adatto alla circostanza.
- Perdita di oggetti – chi soffre del morbo di Alzheimer dimentica dove lascia gli oggetti, arrivando addirittura ad accusare amici e famigliari di averglieli rubati.
- Scarsa capacità di giudizio – a causa della riduzione delle capacità cognitive, il processo decisionale può portare a scelte rischiose per l’incolumità della persona.
- Cambiamenti di umore – chi soffre di Alzheimer appare spesso confuso, depresso e spaventato.
Se pensi di manifestare uno o più di questi sintomi o se ti accorgi che qualcuno dei tuoi famigliari si comporta in modo simile, non esitare a contattare un medico di MySanitek per una diagnosi. Al momento, per la cura dell’Alzheimer non esiste una cura definitiva, ma grazie ai farmaci è possibile contenerla e ritardare nel tempo le sue manifestazioni più gravi.